Una leva per alimentare e accrescere la fiducia dei clienti verso le assicurazioni
di Giansimone Allosia, Responsabile Funzione Compliance e Data Protection Officer di Tutela Legale
Origine della Compliance
Tematiche e regole di Compliance hanno cominciato a svilupparsi e diffondersi nei primi anni 2000 come risposta ai crack finanziari dell’epoca; in quegli anni, infatti, molteplici scandali finanziari (tristemente noti a tutti i casi Cirio, Parmalat, Lehman Brothers, i cd. tango bond), per lo più provocati dal mancato rispetto delle norme, si sono abbattuti sulle spalle di risparmiatori spesso del tutto ignari.
La Compliance nasce pertanto con l’obiettivo di prevenire il ripetersi di situazioni di mala gestio provocate dal mancato rispetto delle norme.
La corretta assunzione e gestione dei rischi insieme all’osservanza delle regole di comportamento sono decisive per alimentare la fiducia dei consumatori verso il mondo assicurativo, che – come disse Adam Smith – “è in grado di procurare grande sicurezza ai beni dei privati cittadini“
danni derivanti dal mancato rispetto di una norma
Il mancato rispetto di una norma può generare ingenti danni patrimoniali (chi non rispetta la legge è soggetto a delle sanzioni) e, soprattutto, reputazionali. In particolare, la reputazione – che va di pari passo con la fiducia e la credibilità – è un asset fondamentale e decisivo per l’ecosistema finanziario e assicurativo. A maggior ragione nel nostro Paese che soffre da sempre di scarsa cultura ed educazione assicurativa (recente indagine IVASS in tema); fa riflettere che negli ultimi anni sono stati spesi più di 100 miliardi di euro in gratta/vinci e lotterie, a fronte di una raccolta premi che in tutti i rami danni non ha mai superato i 40 miliardi. Molti di noi, a ben vedere, sono stati più sedotti dalla possibilità, eccezionalmente remota, di uno strabiliante guadagno piuttosto che dalla eventualità, tutt’altro che remota, di evitare una grossa perdita economica attraverso la sottoscrizione di un contratto di assicurazione.
Ecco perché essere compliant è un valore aggiunto; grazie ad essa si può alimentare la reputazione e la fiducia dei clienti verso il settore assicurativo.